Verso il 1280 San Donato di Ninea appartiene a Baiamonte d'Arci, la cui la figlia Adelasia la porterà in dote al marito Gerardo, marchese di Arena e signore di Altomonte. Nel 1310 appartiene a Filippo Tordi (o Tardi) e poi al figlio di quest'ultimo, Jacopo. Nel 1351 risulta parte del dominio feudale dei Sangineto, conti di Altomonte e Corigliano, da cui passa, nel 1374, alla famiglia Sanseverino per effetto del matrimonio di Margherita di Sangineto con Venceslao Sanseverino conte di Chiaromonte e Tricarico. Verso il 1510, Bernardino Sanseverino, Principe di Bisignano, concede la terra di San Donato e Policastrello in feudo a un cadetto della sua casa, Francesco Sanseverino barone di Calvera; nasce così il ramo dei Sanseverino di San Donato che reggerà il paese fino al 1654, anno in cui muore l'ultima dei Sanseverino, la piccola Annuccia di appena 9 anni e il feudo viene incamerato dalla Reale corte di Napoli. Messo in vendita all'asta, il feudo sarà aggiudicato alla famiglia Ametrano di Napoli (1664), che la terranno fino alla fine della feudalità nel Regno delle Due Sicilie (1806).